Il lavoro sulle opere che vivono in questo giardino è iniziato nel 1979 ed è terminato solo nel 2002 dopo la morte dell'artista. La suggestione più forte che ha spinto Niki de Saint Phalle ad intraprendere questo lungo percorso artistico è stata la visita al parco Guell dell’architetto Gaudi’ a Barcellona. Di questo grande artista riprende la vena onirica e la visionarietà delle figure che compiono nel percorso tra le meravigliose colline toscane.
Internamente le sculture sono realizzate con tondino di ferro e coperte di cemento, ma sono state abbellite dall'estro artistico dell'autrice utilizzando vernici brillanti a base di resine per le prime statue e magici, coloratissimi mosaici realizzati con materiali diversi per le più recenti: specchio ceramica sagomata, lavorata e cotta sul posto, lastre di vetri di Murano di Venezia.
In questo giardino hanno lavorato anche altri artisti invitati da Niki: le panche in ceramica poste all’esterno del giardino, le sedie in ferro e ceramica dentro l’imperatrice, e l’arredamento della biglietteria fatte da un artista francese: Pierre Marie Lejeune; gli affreschi all’interno del mago sono del pittore Alan Davie, la scultura posta dentro la sacerdotessa è di Marina Karella, mentre la costruzione della biglietteria era stata affidata all’architetto Mario Botta.
Il suo muro costruito con materiale di zona (tufo), divide la realtà di tutti i giorni con la magia affascinante del Giardino dei Tarocchi dove si dissolve anche il concetto del tempo.